lunedì 5 gennaio 2009

Freddo, fatica e neve !


Innanzitutto ringrazio Maurizio che mi ha gentilmente prestato il suo GPS in sostituzione del mio "sparito" l'ultimo giorno dello scorso anno.
Le condizioni climatiche al mio risveglio non sono certo ideali per l'allenamento che avevo in programma, il cielo è grigio, la temperatura freddissima e la neve ricopre i campi e le montagne circostanti. Per qualche istante penso di uscire per un'ora a buon ritmo e posticipare di qualche giorno i 34/35 Km in programma; poi decido che non saranno certo 10 cm di neve e qualche grado sotto zero a sconvolgere i miei piani e parto in direzione della pista ciclabile che percorre tutta la Val Trompia. I primi quattro chilometri li percorro su asfalto poi inizio la parte più tosta di quello che risulterà l'allenamento più faticoso mai svolto dal sottoscritto; una volta entrato nel percorso pedonale fatico a riconoscerlo in quanto la neve ricopre il suolo di qualche centimetro, i piedi a volte affondano e a volte scivolano sulla parte ghiacciata, l'andatura si fa subito molto più lenta del normale, non riesco a scaldarmi, sento la faccia ghiacciata e mi massaggio spesso con le mani; mi chiedo se vale la pena continuare e mi rispondo di sì, altrimenti tanto valeva restare a letto ! Attorno al 10° Km mi sorpassa un tale con gli sci di fondo ( ! ), solo qualche giorno fa mai mi sarei immaginato che mi sarebbe successa una cosa del genere; mano a mano che procedo verso nord il freddo si fa più intenso, ad un certo punto vedo in lontananza un termometro di una ditta che segna - 5° , riesco a mantenere la mia andatura media attorno ai 5'10"/Km, mi sono scaldato e adesso mi sto divertendo a correre nella neve con attorno un paesaggio veramente suggestivo, penso che questo allenamento rimarrà a lungo nella mia memoria ! Verso il 25° Km le mie gambe si fanno pesanti e mi dico che ne mancano "solo" 10 al traguardo; attorno al 28° Km incrocio Gianni Poli, vincitore della maratona di New York del 1986, uno dei tre podisti incontrati durante le tre ore di corsa; il suo saluto mi da la carica per non abbassare il ritmo ma la carica poco dopo me la da ancora di più un cane lupo che mi rincorre per circa 200 metri ( ma che cacchio ci faceva li ? ) . Al 31° Km finalmente torno su asfalto ma sono veramente distrutto, i polpacci sono diventati di marmo e sto iniziando nuovamente a sentire freddo; tengo duro per gli ultimi venti minuti ma non riesco assolutamente ad accellerare, totale 35,1 Km in 3 h01' (media 5'11"/Km). Entro in casa, nel vedere appoggiata sul divano la rivista "Correre" mi viene un senso di nausea, faccio una doccia calda e mi addormento senza mangiare, non ne ho proprio voglia, il sonno si trasforma quasi in un incubo, ho polpacci e ginocchia doloranti e continuo a sognare neve e ancora neve ! Poi dopo un'ora mi risveglio con la classica "fame da lupo" e la soddisfazione per questa mia piccola personale prova di carattere e, dopo aver placato l'appetito, mi metto a sfogliare "Correre" .

10 commenti:

  1. Tosto.... mi scappa di dirti solo questo: sei tosto!!! Un allenamento tra ghiaccio e neve è estremamente difficoltoso e dunque doppiamente allenante.
    Certo che però potrebbero almeno pensarci a far via la neve anche dai percorsi podistici, no? Mah...ci vorranno ancora dei secoli prima che questa mentalità faccia presa.

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  2. Caspita, eppure son quasi convinto che ora sei molto felice di averlo fatto..ciao

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  3. Dai, dì la verità: correre con il freddo,poi scaldarsi, è molto più bello che correre in condizioni standard...

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  4. Gianni Poli il lupo la neve alla prossima maratona chi ti ferma !

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  5. Sarà stato faticoso sì... ma molto bello!

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  6. Grande Rocha....mi sà che anche tu appartieni alla schiera (tra i podisti abbastanza numerosa) che si diverte un mondo in situazioni di particolare sofferenza ....il freddo ....la neve.....la pioggia, non so perchè ma anchio son così e quando capita godo un mucchio....e sono anche convinto che con questa testa correrai per un mucchio di anni trovando sempre motivazioni che non siano quelle dei tempi e della velocità.....il cane no quello proprio non mi diverte ci sono già passato anchio,e il sorriso sulle labbra mi passa subito.

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  7. che fine ha fatto gianni poli? primo italiano a siglare 2h09 mentre tutti osannavano altri maratoneti... credetemi: meglio il gelo che il clima equatoriale. qua, se io corro mezz'ora alle 9 di mattina, alla sera ho la febbre a 39 da insolazione. luciano er califfo.

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  8. Beh tanto di cappello per il tuo travagliato lunghissimo. Io devo ancora farlo e il tempo scorre inesorabile.

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  9. sei proprio forte, complimenti.....
    Ciao ciao...

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  10. Micidiale è il mio commento.
    Davvero, io non so se ce l'avrei fatta a correre per 3 ore così (o anche 2h30').
    Beh, il freddo lo soffro parecchio e specialmente nelle mani (anche con i guanti) ma non mi tiro indietro mai se fuori c'è maltempo.
    Sicuramente i ricordi più belli sono le uscite più avventate, quindi te lo troverai in testa fra qualche anno il ricordo di questa uscita!
    Mi viene in mente quando corsi sotto la grandine per circa 3' senza potermi riparare da nessuna parte... Era un bombardamento!

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