lunedì 23 novembre 2009

Maddalena Urban Trail Brescia

"Bella soddisfazione ma non è il mio genere di corsa": questa è stata la mia risposta a chi mi ha chiesto, pochi secondi dopo aver tagliato il traguardo, cosa ne pensassi di questi 34 Km con 1900 metri di dislivello percorsi in più di 5 ore. Dopo questa mia prima esperienza in un vero trail (la mia partecipazione dello scorso anno era stata poco più di un assaggio) ad un alieno che mi chiedesse di spiegargli di cosa si tratta direi che stiamo parlando di una bellissima disciplina nella quale non vedi l'ora che le salite finiscano ma quando corri in discese ripide e tecniche speri che la strada o il sentiero tornino a salire al più presto. Tutto questo per dirvi che ho incontrato molte ma molte più difficolta nel buttarmi a capofitto (si fa per dire) da sentieri con pietre e fango che nell'affrontare erte impegnative; ritengo che queste siano caratteristiche poco allenabili, o si posseggono per via quasi naturale o non si hanno proprio.
Ecco, non ho dubbi nel ritenermi appartenente a questa seconda categoria, le discese mi sfiancano non solo nel corpo (quadricipiti di marmo e caviglie doloranti) ma anche mentalmente con un notevole dispendio
di energie psico-fisiche; se poi ci aggiungiamo un bel campionario di vesciche ai piedi avrete capito il motivo per il quale dal punto di vista strettamente sportivo la mia prestazione non può certo definirsi soddisfacente. A questo punto qualcuno si sarà fatto l'idea di una prova tutto sommato negativa sotto diversi aspetti, invece no, questa volta non c'è delusione in quanto ritengo che sia comunque stata una mattinata spesa bene; solo per il fatto di aver conosciuto personalmente Beppe (grandissimo 4° classificato, ma lui è su un altro pianeta), Filippo e Navarre posso dire che ne valeva la pena; a differenza delle corse su strada l'aspetto che più mi è piaciuto in questo tipo di manifestazione è il rapporto di condivisione della fatica che si crea tra i partecipanti, il poter scambiare due chiacchiere, incoraggiare chi non ce la fa più o essere incoraggiato in un momento di crisi, tutte sensazioni che solo il trail può far provare. Solo per queste ragioni posso fin d'ora dire che mi piacerebbe riprovarci, magari scegliendo un tracciato anche maggiormente lungo ma più adatto alle mie caratteristiche.






6 commenti:

  1. Io amo i Trail, ma anche per me le discese sono un lato dolente! ma se non ci fossero sarebbe un gara in salita e basta.
    Quindi facciamole pian piano.
    comunque complimenti un trail di 34km è sempre molto impegnativo.

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  2. Beh...complimenti. Io ho solo detto a un mio amico che ha fatto la 34 Km che è matto, ma vedo che di matti ce n'è un bel pò. (E' tutta sana invidia la mia)

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  3. Ciao Rocha, certo che per l'esordio nel trail ti sei scelto un percorso da incubo (piacevole incubo. E' stato un piacere correre gran parte della gara insieme, a presto,
    Filippo

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  4. Bravo Rocha, grande esperienza sportiva e di vita! Sei appassionato anche di fotografia?

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  5. Ho trovato la mia breve esperienza Trail a dir poco strepitosa e piacevole ... ma anche massacrante ed anch'io come te in discesa sono una chiavica immane questo purtroppo frega e toglie un po' di quel gusto particolare che si respira nel lasciarsi andare cercando l'appoggio giusto quasi in volo...è bella questa gara ma ci vuole tendini sani e gambe forti.

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  6. @ Tosto : sono convinto che la capacità di scendere velocemente tra sassi e fango sia una dote innata, forse si può leggermente migliorare con l'allenamento specifico ma per me resterà sempre il mio tallone d'Achille.

    @ Ale57 : guarda che, fatta ai miei ritmi, non è niente di speciale, avresti tranquillamente potuto partecipare anche te.

    @ Filippo : più passano i giorni e più mi viene voglia di programmare un altro trail, magari con discese meno tecniche ...

    @ Bellabigo : grazie ! Si, mi piace fotografare anche se, nell'era del digitale, preferisco ancora la mia vecchia Minolta X300 di vent'anni fa !

    @ Dante : si, molto piacevole ma nello stesso tempo massacrante, non tanto come fatica fisica tipo maratona ma più come dolori muscolari dovuti alla non abitudine a questo genere di tracciato.

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